In questo articolo vorrei spiegarvi cosa si intende con il termine Mal di testa, o Cefalea.
Con il termine “cefalea” si definisce un dolore localizzato a livello del cranio, provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore. In alcuni casi si tratta di un disturbo occasionale; più spesso invece si manifesta frequentemente e in modo intenso, tanto da compromettere la capacità lavorativa e la vita familiare e sociale di chi ne soffre. Le cause della cefalea non sono ancora del tutto chiare.
Si ipotizza che il dolore sia causato da un difetto nella comunicazione tra cervello, nervi e vasi sanguigni del cranio, che deriva da una disfunzione di alcune sostanze chimiche denominate neurotrasmettitori. Anche la familiarità è un fattore da tenere in considerazione: spesso, infatti, chi
soffre di cefalea ha in famiglia altre persone che soffrono dello stesso disturbo.

La cefalea, in particolar modo se si tratta di emicrania, può essere scatenata da alcuni fattori:
• Alimenti (alcool, cioccolata, salumi, insaccati, cibi
conservati, glutammato, spezie, formaggi)
• Odori forti o pungenti
• Variazioni dei ritmi di vita abituali
• Eventi stressanti
• Periodo mestruale
• Farmaci (nitroglicerina, reserpina, estrogeni, “pillole
dell’amore”)
• Variazioni climatiche, esposizione al sole, altitudine
• Fine settimana
• Posture scorrette prolungate
Individuare ed evitare, per quanto possibile, il fattore scatenante può essere utile per ridurre il numero di crisi. Le cefalee si dividono o in due grandi categorie, primarie e secondarie.
Le cefalee primarie (definite anche essenziali o ideopatiche), riguardano la maggioranza dei casi: sono quelle in cui il dolore rappresenta la patologia e non sono sostenute da altre malattie. Inoltre, possono essere determinate da predisposizione del soggetto.
La cefalee secondarie,(definite anche sintomatiche) invece,
sono la manifestazione di un altro problema presente.

Tra le principali cefalee di tipo primario ritroviamo:
• L’emicrania (con o senza aura)
• La cefalea di tipo tensivo (episodica o cronica)
• La cefalea a grappolo (episodica o cronica)
Definizione di emicrania
L’emicrania è la più comune forma di cefalea disabilitante.E’ la classica e più frequente cefalea vasomotoria.
Si suole attribuire all’emicrania l’etichetta di “malattia psicomotoria”.
Colpisce per lo più il sesso femminile e insorge in genere intorno alla pubertà
• Compare sotto forma di attacchi periodici separati da intervalli.
• Si manifesta con dolore di intensità moderata o severa,
generalmente pulsante e monolaterale.
• È associata a nausea/vomito e/o fotofobia e fonofobia.
• La durata dell’attacco varia da 4 ore fino a 3 giorni.
• Può essere indotta o aggravata da fattori quali condizioni
ambientali, alimenti, stress, modificazioni del ritmo sonnoveglia (emicrania del week-end), variazioni ormonali (emicrania mestruale).
Si distinguono due tipi di emicrania:
Emicrania con aura
Nell’emicrania con aura, la fase dolorosa è preceduta da alcuni sintomi neurologici, detti aura, caratterizzati da disturbi visivi come visione di lampi, macchie luminose o scure, zig-zag o greche
luminose, “spettri di fortificazione”, deformazione degli oggetti, visione offuscata, assenza di visione in una metà del campo visivo.
In alcuni casi si possono manifestare anche disturbi della sensibilità (formicolio) a un braccio e a metà del volto e disturbi della parola. Questi disturbi iniziano gradualmente e proseguono per 10-20
minuti, fino a un massimo di 60 in genere; in alcuni casi possono prolungarsi per tempo maggiore. La cefalea che segue l’aura può essere di intensità medio-forte, come per l’emicrania senza aura,
oppure molto più lieve. Crisi di emicrania con e senza aura possono manifestarsi nello stesso paziente. In rari casi nella fase di aura si può manifestare una mancanza di forza agli arti di un lato per un tempo che può essere anche prolungato; sono questi i rari casi di emicrania emiplegica che può essere familiare o sporadica e che è l’unica forma, al momento nota, di tipo genetico correlata ad una alterazione cromosomica. Con il termine aura si intendono dei sintomi neurologici transitori che precedono la comparsa deldolore (disturbi visivi, disturbi sensitivi) con durata variabile da qualche minuto a 1 ora.
Emicrania senza aura
frequente (80-90% circa). Si registra nel 75% dei casi tra i 10 e i 30 anni e tende ad attenuarsi e poi a scomparire oltre i 50 anni. Si distinguono forme a bassa (< 2 attacchi/mese), media (3-5 attacchi/ mese) ed alta (> 5 attacchi/mese) frequenza.
Emicrania senza aura
La cefalea di tipo tensivo è la forma più diffusa di cefalea. Può essere di forma episodica (< 15 giorni/mese) o cronica (>15 giorni/ mese) e colpisce prevalentemente le donne intorno ai 30 anni.
È associata a stress emotivi, ansia, depressione o ad altri disturbi psichici.
Il dolore è tipicamente compressivo-costrittivo (“come una morsa”), bilaterale (spesso con distribuzione a “fascia” o a “casco”)
localizzato principalmente sulla fronte o sulla nuca. Questo tipo di cefalea ha una intensità lieve-moderata che generalmente non compromette le normali attività della vita quotidiana. Il vomito è
assente, la nausea è rara, ma possono coesistere fonofobia o fotofobia.
La sua durata varia da minuti a vari giorni. Sia la forma episodica che la forma cronica possono essere associate o meno a contrazione muscolare dei muscoli pericranici.
Definizione di Cefalea a Grappolo
La cefalea a grappolo è una malattia caratterizzata clinicamente da una particolare periodicità con l’alternarsi di periodi attivi – i “grappoli”, ovvero gli attacchi – e di fasi di remissione di benessere.
Si presenta in forma episodica e cronica. Nella forma episodica, la cadenza dei grappoli è annuale o biennale; nella forma cronica, invece, i periodi attivi hanno una durata superiore a un anno senza
remissione o comunque con periodi di remissione inferiori ai 14 giorni.
Durante i periodi attivi gli attacchi si presentano con una media di 1-3 al giorno, soprattutto durante le ore notturne. Sono caratterizzati da un dolore estremamente severo, rigorosamente unilaterale,
prevalentemente nella regione orbitaria (più raramente sopraorbitaria e/o temporale), con una durata variabile da 15 a 180 minuti. Il paziente con cefalea a grappolo durante l’attacco non riesce a stare fermo, appare in preda a una vera condizione di agitazione psicomotoria.
La cefalea a grappolo colpisce prevalentemente il sesso maschile (70-90% dei casi) con l’età media di insorgenza intorno ai 30 anni. È possibile distinguere la cefalea sintomatica dalle cefalee primarie
prestando attenzione ad alcuni segnali:
• Insorgenza improvvisa di una nuova cefalea
• Improvviso cambiamento delle caratteristiche di una cefalea
• Cefalea per la prima volta dopo i 50 anni
• Dolore sempre dallo stesso lato
• Peggioramento del dolore dopo tosse, starnuto, sforzo fisico, attività
sessuale, con posizione sdraiata o in piedi
• Il dolore fa svegliare di notte
• Con il dolore ci sono altri sintomi (febbre, dolori muscolari, perdita di
peso, rigidità del collo, eruzione cutanea)
• Oltre alla cefalea si verifica confusione, perdita di coscienza, vertigini, la
cefalea è resistente ai trattamenti consigliati.
La prevenzione si basa sull’uso di farmaci antidepressivi sopratutto nel caso di cefalea tensiva cronica, e di anticorpi monoclonali. La pranoterapia ha effetti ottimi e duraturi poiché l’energia agisce sul sistema nervoso centrale “ammorbidendo” i nervi che si contraggono. Le sedute inizialmente devono essere frequenti e cicliche poi ripetute nel tempo.
Di seguito ho inserito una bellissima testimonianza, inviatami da una mia cliente. Leggere tra queste righe mi da la forza di credere in quello che faccio e credo.
Mi chiamo Debora, ho 44 anni e da circa 13 anni soffro di emicrania. Inizialmente mi prendevano attacchi di rado, più o meno uno ogni 2/3 mesi e passavano con i semplici farmaci da banco che si trovano in farmacia (Nurofen, Tachipirina). Con il passare del tempo sono diventati sempre più frequenti fino a spaventarmi. Mi sono rivolta al centro cefalee, in due anni ho fatto due risonanze alla testa,varie profilassi, ho assunto laroxil, ho cambiato due neorologi, sono stata dal dentista, dall’ otorino, dall’ oculista, dall’ ortottista, ma per tutti era tutto a posto ed il mal di testa non dipendeva da nulla. Ero arrivata a 5/6 attacchi al mese, più intensi vicino al ciclo, che non passavano più con i semplici farmaci da banco ma solo assumendo i triptani, spesso il mal di testa sfociava anche in nausea e vomito. I mal di testa erano ormai invalidanti, sia sul lavoro perché spesso sono dovuta restare a casa, sia con la mia famiglia perché puntualmente il mal di testa ecco che arrivava nel fine settimana e quindi mi ha costretto spesso a non uscire con le bambine o a dover cancellare eventi in programma. A metà maggio ho conosciuto Loredana e anche se molto scettica ho deciso di provare la sua pranoterapia, tanto non avrei avuto niente da perdere. Ho notato subito dei miglioramenti, fin dalle prime sedute i mal di testa si sono diradati e si sono ridotti di intensità. La mia grande preoccupazione erano la Comunione e la Cresima delle mie figlie, che avevo a giugno nella stessa settimana, ma sono riuscita a godermi entrambe le feste perché stavo bene. Loredana oltre alla seduta di pranoterapia mi ha dato anche dei buoni consigli su cosa fare per migliorare lo stile di vita, dall’alimentazione alla postura, a dei piccoli trucchetti da mettere in atto al momento opportuno per cercare di impedire alla “bestia” di prendere campo. Loredana ha la capacità di mettermi a proprio agio, mi supporta in ogni momento, la sento vicina e al bisogno è sempre presente e disponibile. Adesso sono 60 giorni che non accuso nessun mal di testa, quindi non posso fare altro che continuare a seguire questa strada e dire…..GRAZIE LOREDANA❤