Malattia di Alzheimer

Malattia di Alzheimer, è una forma progressiva di demenza dovuta ad un processo degenerativo a carico di un gran numero di cellule nervose della corteccia cerebrale con la perdita di cellule nervose.
Un segno precoce è dimenticare eventi recenti, seguito da un aumento di confusione, alterazione delle altre funzioni mentali, problemi a usare e a capire il linguaggio e a svolgere le attività quotidiane.

  • Progrediscono in modo tale che le persone non riescono più a svolgere le attività e diventano completamente dipendenti dagli altri.
  • Il medico basa la diagnosi sui sintomi e sui riscontri dell’esame obiettivo, sugli esami dello stato mentale, su quelli del sangue e sulla diagnostica per immagini.
  • Il trattamento implica strategie per prolungare le capacità funzionali il più possibile e può includere farmaci che possono rallentare la progressione della malattia.

L’ Alzheimer è un tipo demenza, un lento e progressivo declino della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento.

Nel 60-80% delle persone anziane che soffrono di demenza, la causa è la malattia di Alzheimer. È molto rara prima dei 65 anni. Diventa più frequente con l’avanzare dell’età’Alzheimer colpisce più donne che uomini, in parte perché le donne vivono più a lungo. Si prevede che il numero di persone affette dalla malattia di Alzheimer aumenti in modo considerevole man mano che aumenta la percentuale di persone anziane.

Cause della malattia di Alzheimer.

Le cause della malattia di Alzheimer non sono note, ma il fattore genetico svolge un ruolo importante: circa il 5-15% dei casi ha carattere ereditario. Possono essere implicate diverse anomalie genetiche specifiche. Alcune di queste possono essere ereditate quando un solo genitore possiede il gene anomalo. Vale a dire il gene anomalo è dominante. Un genitore colpito ha il 50% delle probabilità di trasmettere il gene anomalo a ogni figlio. Circa la metà di questi figli sviluppa la malattia di Alzheimer prima dei 65 anni. Un’alterazione genetica interessa l’apolipoproteina E (apo E), componente proteica di alcune lipoproteine che trasportano il colesterolo in circolo.

I fattori di rischio possono esser pressione elevata, diabete, colesterolo alto e fumo. Il trattamento di questi fattori di rischio già verso la mezza età può ridurre il rischio di declino mentale in età avanzata.

  Cambiamenti cerebrali.

Nell’ Alzheimer, alcune parti del cervello degenerano, distruggendo le cellule nervose e riducendo la reattività delle altre nei confronti di molti dei messaggeri chimici che trasmettono i segnali tra le cellule nervose nel cervello (neurotrasmettitori). Il livello di acetilcolina, un neurotrasmettitore che aiuta con la memoria, l’apprendimento e la concentrazione, è basso.

 Sintomi della malattia di Alzheimer.

L’ Alzheimer provoca molti degli stessi sintomi di altre demenze, come i seguenti

  • Perdita della memoria
  • Disturbi della personalità
  • Disorientamento
  • Problemi a svolgere le attività quotidiane normali
  • Comportamento distruttivo o inadatto

Tuttavia, l’Alzheimer differisce anche dalle altre demenze. Per esempio, la memoria recente viene normalmente colpita più pesantemente di altre funzioni mentali. Anche se l’insorgenza dei sintomi varia, il fatto di classificarli in precoci, intermedi o tardivi aiuta le persone malate, i loro familiari e gli assistenti ad avere un’idea di cosa aspettarsi. I cambiamenti di personalità possono svilupparsi precocemente o tardivamente nella malattia . Nell’ Alzheimer allo stadio iniziale i sintomi si sviluppano gradatamente, quindi per un certo periodo, molte persone continuano ad avere gli stessi interessi che avevano prima dell’insorgenza della malattia di Alzheimer Il primo sintomo più evidente può essere

  • La dimenticanza di eventi recenti perché è difficile formare un nuovo ricordo
  • Talvolta cambiamenti della personalità (le persone possono diventare emotivamente meno reattive, depresse o insolitamente timorose o ansiose)

Nella fase precoce della malattia, chi ne è affetto diventa meno in grado di utilizzare il buon senso e di pensare in modo astratto. Gli schemi di linguaggio possono cambiare leggermente. Le persone possono usare parole più semplici, una parola generale o diverse parole invece di una parola specifica, oppure utilizzare le parole incorrettamente. Possono non essere in grado di trovare la parola giusta.

Le persone che soffrono di Alzheimer hanno difficoltà a interpretare i segnali audio e video. Possono quindi diventare disorientate e confuse. Questo disorientamento può rendere difficile la guida dell’auto. Possono perdersi, per esempio, durante il tragitto verso un negozio. Possono essere socialmente attive, ma comportarsi in modo insolito. Per esempio, possono dimenticare il nome di qualcuno che ha fatto loro visita di recente e il loro stato emotivo può cambiare in modo imprevisto e improvviso. Molte persone  soffrono spesso di insonnia. Hanno difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentate. Alcune confondono il giorno e la notte.

In molte persone ad un certo punto si sviluppa un comportamento psicotico o paranoico.

 Alzheimer in stadio più avanzato.

Man mano che la malattia  progredisce, subentra la difficoltà a ricordare eventi passati. I soggetti iniziano a dimenticare i nomi di amici e familiari. Può essere necessaria assistenza per mangiare, vestirsi, lavarsi o andare in bagno. Si perde qualsiasi orientamento spazio-temporale: le persone con malattia di Alzheimer possono perfino perdersi in casa, mentre vanno al bagno. Lo stato confusionale sempre maggiore implica il rischio di vagabondaggio e cadute. Un comportamento distruttivo o inadatto, come vagabondaggio, agitazione, irritabilità, ostilità e aggressione fisica, è comune. Alla fine, le persone con la malattia di Alzheimer non sono più in grado di camminare o di prendersi cura di sé stesse. Possono andare incontro a incontinenza e non essere più in grado di deglutire, mangiare o parlare. Tali variazioni mettono questi pazienti a rischio  denutrizione, polmonite e piaghe da decubiti. Si verifica una forma di amnesia totale. Infine, si va incontro a coma e morte, spesso in seguito a infezioni

Disturbi del comportamento.

Dal momento che costoro sono meno in grado di controllare il loro comportamento, a volte agiscono in modo inappropriato o distruttivo (ad esempio, gridando, lanciando gli oggetti, picchiando o vagabondando). Queste azioni sono chiamate disturbi comportamentali.

Vari effetti della malattia di Alzheimer contribuiscono a questo comportamento:

  • Dal momento che i soggetti affetti da malattia di Alzheimer hanno dimenticato le regole di un comportamento corretto, possono agire in modo inappropriato a livello sociale. Se hanno caldo, possono spogliarsi in pubblico. Quando hanno impulsi sessuali, possono masturbarsi in pubblico, utilizzare un linguaggio volgare oppure osceno, oppure fare richieste sessuali.
  • Dal momento che hanno difficoltà a capire ciò che vedono e sentono, possono fraintendere un’offerta di aiuto, interpretandola come una minaccia o diventando aggressive. Ad esempio, quando qualcuno cerca di aiutarle a svestirsi, possono interpretarlo come un attacco e cercare di proteggersi, a volte picchiando.
  • Dal momento che la loro memoria a breve termine risulta danneggiata, non sono in grado di ricordare ciò che è stato detto loro o le azioni che hanno commesso. Ripetono domande e discorsi, chiedono costantemente attenzione o pretendono cose (come i pasti) che hanno già ricevuto. Possono diventare agitate e infastidite quando non ottengono quello che chiedono.
  • Dal momento che non sono in grado di esprimere chiaramente o non possono esprimere affatto le proprie esigenze, possono iniziare a urlare o vaneggiare quando si sentono sole o spaventate. Quando non riescono a dormire, possono vagabondare, gridare o chiamare a voce alta.

Se un comportamento particolare è considerato distruttivo dipende da molti fattori, inclusi la tolleranza dell’assistente e il tipo di situazione che sta vivendo la persona che soffre di malattia di Alzheimer.

 Progressione della malattia.

La progressione della malattia è imprevedibile. Le persone vivono in media circa 7 anni dopo che è stata fatta la diagnosi. La maggior parte degli individui con l’Alzheimer che non è più in grado di camminare non sopravvive oltre i 6 mesi. Tuttavia il tempo di sopravvivenza varia notevolmente.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Diagnosi della malattia di Alzheimer.

  • Valutazione medica.
  • Esame dello stato mentale.
  • Di solito analisi del sangue e diagnostica per immagini per escludere altre cause.

La diagnosi della malattia di Alzheimer è simile a quella di altre demenze. Il medico deve stabilire se una persona soffra di demenza e, in tal caso, se la demenza sia malattia di Alzheimer. Il medico diagnostica solitamente la malattia di Alzheimer sulla base di:

  • Sintomi, che vengono identificati facendo domande alla persona, ai familiari o agli assistenti.
  • Risultati di un esame obiettivo.
  • Risultati di esami supplementari, come esami del sangue, TC o RMI.

Diagnosi di demenza.

L’ esame dello stato mentale, che consta di semplici domande e compiti da svolgere, aiuta i medici a stabilire se il paziente soffra di demenza. Talvolta è necessario un test neuropsicologico, che è più dettagliato. Questo esame valuta tutte le principali aree relative alla funzione mentale, compreso l’umore, e solitamente dura 1-3 ore. Inoltre, aiuta i medici a distinguere la demenza da altre patologie con sintomi simili, come la compromissione della memoria associata all’età, il deficit cognitivo lieve e la depressione.

Tutte queste informazioni aiutano di solito i medici a escludere il delirio come causa dei sintomi (vedere la tabella Confronto tra delirio e demenza). Ciò è essenziale perché il delirio, a differenza della demenza, può spesso regredire se trattato prontamente. Le differenze tra le due patologie includono i seguenti aspetti:

  • La demenza colpisce principalmente la memoria, mentre il delirio interessa principalmente l’attenzione.
  • La demenza inizia solitamente gradualmente e non ha un punto di inizio definito. Il delirio compare improvvisamente e spesso ha un punto di inizio.

Diagnosi della malattia di Alzheimer.

La malattia di Alzheimer viene sospettata quando sono presenti le seguenti situazioni:

  • È confermata una diagnosi di demenza.
  • Solitamente il sintomo più evidente, in particolare
  • È confermata una diagnosi di demenza.
  • Solitamente il sintomo più evidente, in particolare all’inizio, è quello di dimenticare gli eventi recenti o di non essere in grado di formare nuovi ricordi.
  • La memoria e le alte funzioni mentali si sono deteriorate gradualmente e continuano a deteriorarsi.
  • La demenza inizia dopo i 40 anni e di solito dopo i 65.
  • I medici hanno escluso altre patologie cerebrali (come un tumore cerebrale o un ictus) che potrebbero essere la causa dei problemi.

Le informazioni provenienti da esami supplementari aiutano i medici a porre la diagnosi di malattia di Alzheimer e a escludere altri tipi e cause di demenza

L’analisi del liquido cerebrospinale (LCS), ottenuta mediante una puntura lombare, e la tomografia ad emissione di positroni (positron emission tomography, PET) possono essere usate per aiutare a diagnosticare la malattia di Alzheimer. Se l’analisi dell’LCS rileva un basso livello di beta-amiloidi e se la PET mostra depositi di amiloidi o di tau nel cervello, la diagnosi è probabilmente malattia di Alzheimer. Questi test non sono tuttavia sempre disponibili. La diagnosi della malattia di Alzheimer può essere confermata solo con il prelievo di un campione di tessuto cerebrale (dopo il decesso, durante un’autopsia) esaminato al microscopio. Inoltre, la perdita caratteristica delle cellule nervose, gli intrecci neurofibrillari e le placche senili contenenti beta-amiloide sono osservabili in tutte le aree cerebrali, in particolar modo nel lobo temporale che è coinvolto nella formazione di nuovi ricordi.

Prevenzione della malattia di Alzheimer.

Alcune ricerche suggeriscono certe misure che possono aiutare a prevenire la malattia di Alzheimer:

  • Controllare i livelli di colesterolo: alcune prove suggeriscono che alti livelli di colesterolo possono essere collegati allo sviluppo della malattia di Alzheimer. Le persone possono quindi trarre beneficio da una dieta a basso contenuto di grassi saturi e, se necessario, farmaci (come le statine) per abbassare il colesterolo e altri grassi (lipidi).
  • Controllare la pressione alta: l’ipertensione arteriosa può danneggiare i vasi sanguigni che trasportano il sangue al cervello e quindi ridurre l’afflusso di ossigeno al cervello, interrompendo possibilmente le connessioni fra le cellule nervose.
  • Attività fisica: l’attività fisica aiuta la funzione cardiaca e, per motivi non noti, può contribuire a migliorare la funzione cerebrale.
  • Tenersi mentalmente attivi: le persone vengono incoraggiate a continuare le attività che fanno lavorare la mente, come imparare nuove abilità, fare i cruciverba e leggere il giornale. Queste attività possono favorire la crescita di nuove connessioni (sinapsi) fra le cellule nervose e quindi ritardare la demenza.
  • Consumare alcol in quantità moderata: in quantità moderate (non più di 3 bicchieri al giorno), l’alcol può aiutare ad abbassare il colesterolo e a mantenere il flusso sanguigno. Può persino aiutare con il pensiero e la memoria, stimolando il rilascio di acetilcolina e causando altri cambiamenti nelle cellule nervose del cervello. Tuttavia, non esistono prove convincenti a sostegno del fatto che le persone che non consumano alcol debbano iniziare a bere per prevenire la malattia di Alzheimer. Quando si sviluppa la demenza, la soluzione migliore è solitamente l’astensione dal consumo di alcol, perché può peggiorare i sintomi della demenza.

La pranoterapia è molto utile soprattutto se iniziata a inizio sintomi. Si va a lavorare sulle cellule celebrali “pulendole “ e a ristabilire energia affinché il paziente possa ricordare  e evitare comportamenti aggressivi. La pranoterapia se fatta con regolarità porta il paziente alla riduzione o quasi scomparsa dei sintomi